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Psicoterapia: Un confronto. Come trovare quella giusta per te

Tabella dei Contenuti

Se stai cercando di capire a quale psicoterapia affidarti, secondo me dovresti sapere, prima di tutto, che non esiste una cura unica per tutti. Non siamo tutti uguali, quindi l’approccio che funziona meglio per una persona, non è detto che funzioni per un’altra. Le diverse terapie, anche a seconda di come si svolgono, possono essere divise in diversi gruppi:

  • approcci che riguardano i pensieri e il modo di relazionarsi rispetto alle emozioni, come per esempio la psicoterapia cognitivo-comportamentale classica;
  • approcci che riguardano sempre i pensieri e le emozioni, ma che fanno uso di altri strumenti, fra cui la mindfulness, come le psicoterapie cognitivo-comportamentali della terza onda;
  • approcci che prediligono l’esperienza e la suggestione delle azioni che la persona compie in risposta al sintomo, come la psicoterapia ericksoniana e la psicoterapia breve strategica;
  • approcci che prendono in considerazione soprattutto le emozioni e permettono di esplorare il proprio vissuto esperienziale, come la psicoterapia della Gestalt;
  • approcci basati solo sulle parole, volte a elaborare la storia soggettiva attraverso l’esplorazione della mente inconscia, come la psicanalisi;
  • approcci basati sulla famiglia, la sua storia e i rapporti tra familiari e di coppia, come la psicoterapia sistemico-relazionale.

Cos’è la psicoterapia

La psicoterapia è una forma di terapia basata prima di tutto sulle parole, che può essere più o meno esperienziale e che coinvolge una o più persone in terapia, i pazienti, e il terapeuta (o più co-terapeuti, come capita a volte nelle terapie di gruppo, soprattutto).

L’obiettivo della psicoterapia è quello di aiutare le persone a capire cosa sta succedendo, perché si sentono in un certo modo e come fare dei cambiamenti che possano migliorare la propria vita e facciano cessare il sintomo psicologico.

Come trovare un terapeuta adatto a te

Ci sono molti tipi diversi di psicoterapia che possono essere utilizzati a seconda del problema da affrontare. La chiave per trovare lo psicoterapeuta più adatto è cercare di capire innanzitutto quale senti che sia l’approccio giusto per te, a partire dal tuo stile relazionale, cioè come ti poni nei confronti degli altri, di quello che conosci già della materia, del tuo carattere e, infine, da quello che ti aspetti che debba avvenire durante la seduta.

Ma di tutto questo parleremo nel prossimo paragrafo, dove approfondiremo alcuni tipi di psicoterapia.

I vari tipi di terapia psicologica e come sceglierla

Quando una persona si rivolge ad uno psicoterapeuta, molte volte lo fa perché gli è stato consigliato, ma non è detto che sappia che tipo di psicoterapia pratichi. Di seguito ti elenco alcuni tipi di psicoterapia, tra le più diffuse.

Non ho la pretesa di fare un elenco esaustivo, anche perché quando mi sono iscritto all’università, ormai più di trent’anni fa, c’erano già più di 5000 diversi orientamenti di psicoterapia. Io ti descriverò i principali o, per lo meno, quelli che conosco meglio, che probabilmente sono anche i più diffusi.

Le diverse psicoterapie

Psicoterapia cognitivo-comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale, o semplicemente CBT, dall’inglese Cognitive-Behavioural Therapy, è una Psicoterapia che si basa sull’utilizzo dei pensieri per aiutare il paziente a esercitare un maggiore controllo sulle emozioni ad attuare i comportamenti desiderati, anche attraverso una serie di esercizi.

La CBT è una psicoterapia cognitiva, dunque, perciò riguarda i pensieri, ma discende dalla terapia comportamentale, che si focalizza sulle cattive abitudini di come ci si comporta in risposta agli stimoli esterni e su come queste possono avere un effetto negativo sulla vita.

In estrema sintesi, un approccio di questo tipo si basa sul presupposto che i pensieri, le emozioni e il comportamento sono collegati tra loro in un sistema di cause ed effetti. Di conseguenza, nelle sedute il paziente sarà invitato ad esaminare come queste tre dimensioni sii influenzano l’una con l’altra.

Terapie cognitivo-comportamentali della terza onda

Le psicoterapie cognitivo-comportamentali della terza onda sono psicoterapie sempre di stampo cognitivo, ma si focalizzano sulle emozioni e sul corpo, utilizzando metodi nuovi, come la mindfulness.

È un trattamento efficace, nonostante sia stato oggetto di critiche da parte di chi rifiuta il concetto che la depressione sia una malattia mentale (come fanno alcuni studiosi affini alla psicanalisi).

Alcuni studiosi sostengono che questo tipo di approccio è un prendere liberamente tecniche e modus operandi da altri approcci più classici, come il lavoro sulla visualizzazione e sulle emozioni, fornendo però una nuova cornice teorica.

Psicanalisi

La psicanalisi è un approccio che ha come scopo la ricerca delle cause profonde dei disagi della persona. Il percorso sarà quindi caratterizzato da un protocollo ben preciso: l’analista deve essere neutrale e il paziente dovrebbe parlare liberamente con lui delle sue preoccupazioni, del sintomo, degli eventi scatenanti e di tutti gli aspetti simbolici che gli passano per la testa in quel momento.

Così come la psicoterapia cognitivo-comportamentale cerca di modificare le caratteristiche dei pensieri e dei comportamenti che si sviluppano, la psicanalisi mira a modificare i processi inconsci, che a loro volta influiscono su pensieri coscienti e comportamenti, ma in maniera più indiretta.

L’analisi, inoltre, agisce sull’individuo, invece che concentrarsi sulla malattia, alla quale, invece, si lascia fare il proprio corso. Ciò significa che, se un individuo si rivolge a uno psicanalista perché è depresso, tutta la psicoterapia (pardon, l’analisi) sarà incentrata sulle cause profonde della depressione, non sul sintomo in sé.

Terapia della Gestalt

La terapia della Gestalt è un approccio terapeutico che aiuta le persone che hanno problemi emotivi dovuti a esperienze passate facendole concentrare su ciò che sta accadendo nel presente, tra le altre cose, con il cosiddetto “qui e ora“. È stata creata dallo psicologo tedesco Fritz Perls perché divenne chiaro, parlando con i pazienti, che i loro disturbi provenivano da situazioni ambientali, come la storia familiare, la cultura, la società in generale.

I terapeuti della Gestalt credono che sia proprio l’ambiente a impedire a qualcuno di guarire al proprio ritmo. Da questo punto di vista, sarebbe sbagliato affrontare le cose un problema alla volta, come nell’elaborazione in psicanalisi; invece i terapeuti della Gestalt incoraggiano i pazienti a liberarsi dei sentimenti negativi, come il senso di colpa per un evento, prima di affrontare un altro problema da cui queste emozioni potrebbero derivare, semplicemente concentrandosi esclusivamente sul qui e ora, senza altri pensieri.

Uno dei principi della terapia della Gestalt è che tutto ciò che facciamo e che ci accade ha un significato, per noi, e contribuisce in qualche modo alla nostra crescita e sviluppo.

La psicoterapia sistemico-relazionale: la terapia delle coppie e delle famiglie

La psicoterapia sistemico-relazionale è lo studio di come comprendere un individuo nel suo ambiente e nel suo contesto. Il principio alla base è che, comprendendo da dove viene una persona, si può vedere più chiaramente perché si comporta in questo modo o reagisce a qualcosa a volte in modo troppo disfunzionale.

La terapia familiare è un percorso che può aiutare le famiglie a riunirsi e a lavorare sui propri problemi. Il terapeuta può aiutare insegnando abilità e fornendo feedback per una migliore comunicazione tra tutte le parti coinvolte. Se è il caso, durante le sessioni, possono venire fuori anche questioni importanti come problemi di dipendenza o la malattia mentale dei componenti della famiglia.

La terapia di coppia è un po’ un sottoinsieme della famiglia. Tra le differenze principali ci sono l’interazione più intensa e, chiaramente, questioni sessuali.

La terapia EMDR

L’EMDR è una tecnica sviluppata da Francine Shapiro alla fine degli anni ’80 e si è rivelata utile per le persone con disturbo da stress post-traumatico (PTSD) e fobie.

La teoria psicologica comune sul trauma è che forti emozioni come la paura o la rabbia possono essere innescate da uno stimolo, senza che si sia in grado di riconoscere coscientemente l’innesco. Quindi questi ricordi sono intrappolati in un punto della mente (quello che Freud chiamò rimozione) e lì rimangono celati alla mente cosciente e continuano a scatenare risposte estreme, anche se l’individuo non sa perché.

I sostenitori dell’EMDR sostengono che per risolvere questo problema sia sufficiente un meccanismo neurologico, in realtà ancora non bene identificato, di stimolazione bilaterale che fa sì che il ricordo traumatico venga liberato dall’inibizione dovuta al trauma e così può venire elaborato correttamente a livello cosciente.

Psicoterapia ericksoniana e ipnosi

Per la psicoterapia ericksoniana, l’assunto di base è che la mente inconscia abbia un forte potere di guarigione, se correttamente indirizzata, per esempio, ma non solo, con l’ipnosi. L’ipnosi Ericksoniana è altamente individualizzata, visto che ogni paziente richiede un’induzione unica in grado di funzionare al meglio per lui. Il lavoro del terapeuta è quello di trovare le parole o le frasi abbastanza specifiche per far andare i pazienti in trance da soli.

La psicoterapia consiste nel comunicare attivamente con la mente inconscia del paziente scavalcando tutte le barriere critiche della mente cosciente che gli impedisce di accogliere le nuove idee. Queste idee sono quelle che il terapeuta ericksoniano, lentamente e sapientemente cerca di usare per costruire le risorse che servono al paziente e indebolire così il sintomo che lo disturba.

Affinché il terapeuta possa arrivare all’inconscio del suo paziente, deve guidarlo in uno stato modificato di coscienza e poi comunicare con esso. La mente razionale è troppo rigida per recepire le idee che il terapeuta vuole veicolare. Al contrario di molti altri approcci psicoterapeutici (basta vedere l’Es di Freud), che demonizzano la mente inconscia, gli psicoterapeuti ericksoniani credono che l’inconscio sia una forza molto potente che può produrre cambiamenti positivi.

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Dr. Paolo D'Alessandro - Psicologo Psicoterapeuta

Lavoro con i pazienti da più di 15 anni e mi piace aiutarli a superare le loro paure. Dal 2006 mi occupo prevalentemente di Ansia da prestazione, Attacchi di panico e Ansia sociale. Collaboro con l'AIPAP, l'associazione italiana per la psicoterapia degli attacchi di panico, di cui sono socio fondatore.

Ho tre figli e una moglie che amo molto. I miei interessi includono la tecnologia e le nuove sfide, sia in ambito clinico che imprenditoriale.